una maestra - 04-05-2010
Ore 9,00 del giorno lunedì 3 maggio 2010. i bambini in classe sono tutti presenti, e la mia collega di italiano decide di somministrare una prova propedeutica allo svolgimento dei test INVALSI relativi alla sua area disciplinare che sarà distribuita nei prossimi giorni.
La prova consiste in cinque fotocopie il cui contenuto prevede l'abilità del bambino nell'abbinare una ventina di parole circa ai relativi disegni equivalenti.
Siamo in una II elementare, e a questi bambini viene richiesto nell'arco di cinque minuti, molti di più di quelli previsti dall'INVALSI che ne richiede due, di associare circa un'ottantina di parole ad altrettanti disegni, e siamo sempre in una II elementare (!)
Una bambina, allo scadere del tempo, non riesce a completare il lavoro, e dunque si mette a piangere, ha un respiro affannoso a causa dell'agitazione, il suo senso di disagio e di disuguaglianza è palpabile ed è quindi in preda ad una piccola (come d'altronde lei) crisi di panico.
La prova consiste in cinque fotocopie il cui contenuto prevede l'abilità del bambino nell'abbinare una ventina di parole circa ai relativi disegni equivalenti.
Siamo in una II elementare, e a questi bambini viene richiesto nell'arco di cinque minuti, molti di più di quelli previsti dall'INVALSI che ne richiede due, di associare circa un'ottantina di parole ad altrettanti disegni, e siamo sempre in una II elementare (!)
Una bambina, allo scadere del tempo, non riesce a completare il lavoro, e dunque si mette a piangere, ha un respiro affannoso a causa dell'agitazione, il suo senso di disagio e di disuguaglianza è palpabile ed è quindi in preda ad una piccola (come d'altronde lei) crisi di panico.